Cosa ancora più grande di tutte queste, ci è stata data l'umiltà; essa veglia su tutte le altre virtù, è la grande e santa potenza di cui si rivestì Dio quando venne nel mondo (cf. Fil 2,8). L'umiltà è il baluardo delle virtù, il tesoro delle opere, l'armatura di salvezza (cf. Ef 6,11), il rimedio per ogni ferita. Dopo aver preparato i tendaggi di bisso, gli ornamenti preziosi e tutti gli arredi del tabernacolo, li si ricoprì con una tela di sacco (cf. Es 27,9-16; Gdt 4,11-12). L'umiltà è cosa minima davanti agli uomini, ma preziosa e stimata davanti a Dio. Se l'acquistiamo, calpesteremo l'intera potenza del nemico (Lc 10,19). È detto infatti: Chi guarderò se non l'umile e il mite? (Is 66,2).
[San Pacomio, Catechesi a proposito di un fratello che serbava rancore, in Placide Deseille - Enzo Bianchi, Pacomio e la vita comunitaria, Edizioni Qiqajon, Magnano (Biella) 1998, pp. 179-215 (p. 208)]