mercoledì 21 novembre 2012

Tre frati ribelli

M. Raymond, Tre frati ribelli. Storia e avventura dei fondatori dei monaci bianchi, 2a ed. it., Edizioni San Paolo, Milano 2011, pp. 304.
 
Sullo sfondo delle crociate, nella gloria trionfante della cavalleria, si stagliano le figure di tre eroi dello spirito, cavalieri di Dio, che diedero vita a uno dei movimenti più fecondi conosciuti nella storia della Chiesa: il monachesimo cistercense.  San Roberto di Molesme (c. 1028-1111), fedele e ribelle; sant’Alberico di Cîteaux (?-1108), umile e radicale; santo Stefano Harding (1059-1134), razionalista e inflessibilmente leale: sono questi i padri dei “monaci bianchi”, cistercensi e trappisti, che applicarono in tutto il suo rigore la Regola di san Benedetto e combatterono la loro battaglia spirituale con l’arma dell’amore, la corazza della povertà, lo scudo della semplicità e della solitudine. La loro intensa esperienza spirituale rivive in queste pagine, dove la biografia si sposa con il romanzo. In uno stile inconfondibile, l’autore – monaco trappista dell’abbazia statunitense Our Lady of Gethsemani – offre la possibilità di conoscere le radici di questo fenomeno e di scoprire il senso e la missione dei monaci “silenziosi”, che a più di un millennio di distanza, fanno rivivere sotto i nostri occhi l’entusiasmo e l’impegno dei loro fondatori. “Io chiamerei – scrive l’autore – questo libro un ‘romanzo agiografico’ o anche un ‘romanzo storico’; ma non accusatemi di scrivere una storia fittizia quando drammatizzo un fatto. Ciò che è fuori discussione è che sono fatti quelli che io drammatizzo. Meglio che ho potuto, ho separato la leggenda dalla storia, prima di collocare i fatti reali in questo racconto”.
 
 
 
 

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