[I monaci eremiti di Minucciano, la cui comunità abbiamo già presentato in precedenza, hanno intrapreso la lodevole iniziativa della riproposizione di libri non più presenti nel circuito editoriale, creando con alcuni amici l’associazione non commerciale “Laboratorio della Fede”. Mentre è attualmente in fase di elaborazione un testo sulla liturgia, è appena stata pubblicata la riedizione (la prima trad. it. risale al 1943, per i tipi di Morcelliana) di un classico della spiritualità cristiana – Lo specchio del monaco, di dom Anselmo Stolz O.S.B. (1900-1942) –, in cui l’insigne autore – professore all'Anselmianum di Roma dal 1928 alla sua morte, noto per le sue opere L’ascesi cristiana e soprattutto Teologia della mistica, il cui insegnamento è segnato dall’importanza accordata alla spiritualità patristica e ai temi biblici utilizzati per esporla, nonché all’unità che egli mantiene tra Sacra Scrittura, liturgia, teologia, vita di preghiera e pratica dell'ascesi – unisce alla meditazione prolungata, tipicamente benedettina, della Parola di Dio, una profonda conoscenza della Tradizione monastico-patristica, il tutto distillato in una vita di continua ricerca di Dio. Ci accontentiamo di riprodurre un breve brano del libro, sollecitando i lettori di Romualdica a procurarsi copia del libro, per sé e i propri amici, che potrà essere richiesto allegando un’offerta, al seguente indirizzo: Eremo della Beata Vergine del Soccorso, 55043 Minucciano (Lucca)]
Una vita di preghiera personale basata sull’idea fondamentale della liturgia non è possibile senza una conoscenza profonda dello stato attuale, concreto, dell’umanità e del mondo sotto l’influsso del peccato. La mentalità nostra ha bisogno di essere formata a questo riguardo. Gli antichi asceti arrivavano a conseguirla per mezzo di una continua meditazione dei Libri sacri: sarà anche per noi la Sacra Scrittura il mezzo più adatto per introdurci nelle idee del mondo soprannaturale tanto necessarie per lo sviluppo della vita di preghiera. Ma la Sacra Scrittura potrà esercitare questo influsso soltanto se alimenta costantemente, giorno per giorno, la nostra anima, come il pane eucaristico.
Già gli antichi autori vedevano infatti una relazione intima tra l’Eucarestia e la Sacra Scrittura. Origene, per esempio, dice: «Voi che siete abituati ad assistere ai divini misteri, sapete bene come conservare il corpo di Nostro Signore che ricevete, con ogni cura e venerazione affinché nessuna particella si perda, affinché, niente del dono consacrato cada per terra… Pensate forse che sia minor delitto essere negligente nel trattamento della Parola di Dio che nel trattamento del suo corpo?» (In Exod. 13,3). La Sacra Scrittura dovrà essere certamente di una dignità speciale, se viene così paragonata con l’Eucarestia, se esige una simile riverenza, come il corpo del Nostro Signore. Una breve esposizione di alcuni pensieri dei Santi Padri farà meglio capire questa dignità della Sacra Scrittura, la necessità e l’utilità della sua lettura per la nostra vita interiore […]
[Dom Anselmo Stolz O.S.B., Lo specchio del monaco, trad. it., Laboratorio della Fede, Eremo della Beata Vergine del Soccorso di Minucciano (Lucca) 2011, p. 127]