L'obbedienza
San Benedetto prescrive ai suoi religiosi di emettere il voto di obbedienza nelle mani dell'abate, conformemente alla Regola interpretata dalle sue costituzioni.
San Benedetto prescrive ai suoi religiosi di emettere il voto di obbedienza nelle mani dell'abate, conformemente alla Regola interpretata dalle sue costituzioni.
L'oblato non è ammesso a emettere questo voto. Egli si limita a praticare tale virtù, che si estende a tutti i suoi doveri di stato, nei quali egli ricerca l'espressione della volontà divina. L'oblato obbedisce - come ai rappresentanti del Signore - in famiglia, nella società, nelle sue mansioni, ai detentori di un'autorità legittima: "Qui vos audit, me audit", "chi ascolta voi ascolta me" [Lc 10,16], dice il Signore.
L'oblato si costituisce quale difensore del principio d'autorità, mantenendosi in guardia contro le teorie e i sistemi che lo sminuiscono. Egli cerca di conoscere le ragioni e i fatti che ne dimostrano la necessità e i benefici, allo stesso tempo in cui ne deduce le condizioni del suo legittimo esercizio. Fra tutte le autorità, l'oblato accorda una stima e una fiducia intera a quella che si esercita nell'ambito della Chiesa da parte del Sommo Pontefice e i membri della gerarchia ecclesiastica.
Per quanto riguarda la fede e l'organizzazione della vita cristiana degli individui o delle società, l'oblato si sforza di pensare quel che pensa la Chiesa, di volere ciò che ella vuole, di riprovare ciò che condanna; la Chiesa - l'oblato lo sa - si trova dov'è il Papa.
[Dom Jean-Martial Besse (1861-1920), Les Oblats de saint Benoît, opuscolo del 1918, poi in Itinéraires, n. 320, febbraio 1988, pp. 73-90 (qui pp. 84-85), trad. it di fr. Romualdo Obl.S.B. - 4 / continua]
[Dom Jean-Martial Besse (1861-1920), Les Oblats de saint Benoît, opuscolo del 1918, poi in Itinéraires, n. 320, febbraio 1988, pp. 73-90 (qui pp. 84-85), trad. it di fr. Romualdo Obl.S.B. - 4 / continua]