Lo scorso 27 giugno, nella festa del Sacro Cuore, abbiamo avuto la gioia di
celebrare il venticinquesimo anniversario di erezione del nostro monastero in
abbazia con il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i
Vescovi, e in presenza del nostro arcivescovo, mons. Jean-Pierre Cattenoz, e di
mons. Guillaume, vescovo emerito di Saint-Dié. Il prossimo 13 ottobre
festeggeremo il venticinquesimo anniversario della dedicazione della chiesa
abbaziale, celebrata all’epoca dal cardinale Gagnon. Profitto di questa lettera
per ringraziare il Signore di tutte le grazie ricevute e trasmesse dalla nostra
fondazione. Sentiamo spesso parlare di rivalità fra cristiani di diversa
tendenza o sensibilità. Ma esiste anche una reale reciprocità.
Per
iniziare la litania delle gratitudini, ci volgiamo a Dom Gérard, certamente, al
quale dobbiamo la nostra esistenza. Assieme a lui, ringraziamo tutti i fratelli
che hanno strutturato la comunità, alcuni dei quali, sfortunatamente, ci hanno
lasciato, in particolare padre Jehan, padre Joseph, padre Anselme.
Mi
riferisco ora alle comunità benedettine per il loro prezioso aiuto. Grazie alle
abbazie di Tournay, di En-Calcat, di Monts-des-Cats, di Hauterive, di
Saint-Wandrille, della Pierre-qui-Vire e di Fontgombault, per averci trasmesso
in vario modo la vita monastica, i princìpi dello scolasticato e della
liturgia. Devo una menzione speciale alle abbazie di Saint-Benoît-sur-Loire e
di Randol, che ci hanno aiutato a redigere le nostre Dichiarazioni, le quali
precisano l’applicazione della Regola di san Benedetto. Dom de Lesquen,
all’epoca abate di Randol, fu a questo titolo per qualche tempo il subdelegato
della Santa Sede presso la nostra comunità.
La
nostra gratitudine va inoltre a tutti i professori che ci hanno aiutato ad aprire
gli occhi alla luce che divinizza: il cardinale Charles Journet, il padre
Guérard des Lauriers – rinomato domenicano che, malgrado un ultimo tentativo di
Dom Gérard, è finito nello scisma –, i sacerdoti Contat, Lucien e il reverendo
padre Ignace de la Potterie. Non li posso nominare tutti.
Come
non menzionare tutti i vescovi, che hanno profondamente contribuito a costruire
la comunità con le ordinazioni? Mons. Marcel Lefebvre ha ordinato tutti i
sacerdoti della comunità prima del 1988. Ma la scelta che fece Dom Gérard
assieme alla comunità di non seguirlo nel suo atto scismatico fu quella giusta,
perché come diceva il cardinale Joseph Ratzinger, “mons. Lefebvre aveva delle
ragioni, ma non aveva ragione”. Dal 1984 l’abbazia è stata aiutata dai cardinali
Mayer, Stickler e Siri. Poi, più tardi, il cardinale Medina, che ha conferito
le benedizioni abbaziali a Madre Placide e al vostro servitore, e tutti i
vescovi che sono venuti a fare le ordinazioni: i cardinali Barbarin, Panafieu,
Rodé, i vescovi Aillet, Aumonier, Brincard, Cattenoz, Centène, Defois,
Descubes, Fort, Gaidon, Guillaume, Haas, Herbreteau, Lagrange, Madec, N’Koué,
Rey, Ricard, Rifan, Sardou e Séguy. Non è possibile citare tutti i prelati che
parteciparono alla dedicazione della nostra chiesa, ma occorre ricordare mons.
Bouchex, allora arcivescovo di Avignone.
Ora
devo ringraziare tre persone che hanno esercitato un’autentica paternità nei
confronti della comunità: Dom Hervé Courau, abate di Triors, che da molti anni
è il nostro abate visitatore, pieno di carità e di prudenza. Mons. Camille
Perl, segretario e poi vice-presidente della Commissione Ecclesia Dei, per la
sua instancabile dedizione nei nostri confronti. E infine, Benedetto XVI. Lo
scorso 27 giugno gli ho scritto una lettera menzionando tutto quello che aveva
fatto per noi. Sono state necessarie due pagine intere.
Per
finire, ci tengo a ringraziare le comunità Ecclesia Dei: particolarmente la
Fraternità San Vincenzo Ferrer, la Fraternità San Pietro e l’Istituto Cristo
Re, per il loro aiuto dottrinale, fraterno e diplomatico, l’Associazione Santa
Croce di Riaumont, i canonici dell’abbazia di Lagrasse… E le nostre care
monache!
[Dom Louis-Marie Geyer d’Orth O.S.B., abate del monastero
Sainte-Madeleine di Le Barroux, editoriale di Les amis du monastère, n. 151, 14 settembre 2014, pp. 1-2, trad. it. di fr. Romualdo Obl.S.B.]