[...] Per ritrovare lo spirito del sacro, esiste un modello, ed è la liturgia romana antica. Noi non vogliamo, qui, né fare paragoni con la nuova né dirimere il dibattito sull'opportunità, sui tempi e i mezzi del suo perfezionamento. Diciamo soltanto: esiste, è latina e romana. È uno dei paradossi dell'epoca post conciliare aver voluto - si dice - ritornare al "puro rito romano del V secolo", copiando molte cose da molte altre liturgie, latine e non. Nell'ora in cui la sete di sacro spinge tante anime verso le forme orientali, non sarebbe il tempo di riproporre questo modello - proprio della nostra tradizione occidentale - di sacro e di continuità?
Bisognerebbe, per un movimento liturgico nuovo, ristudiare a fondo tutto questo, riflettervi in maniera al tempo stesso organica e pratica, al fine di dare, a tutti i livelli della gerarchia, i mezzi e le direttive concrete che permetterebbero di riconquistare, dalla parrocchia alla Curia, il sacro, questo stile unico della Sposa Unica.
[Dom Charbel Pazat de Lys O.S.B., dell’abbazia Sainte-Madeleine di Le Barroux, “Per un nuovo movimento liturgico”, in La Questione Liturgica. Atti delle “Giornate Liturgiche di Fontgombault”. 22-24 luglio-2001, Nova Millennium Romae, Roma 2010, pp. 137-149 (pp. 145-146)]