La monaca reclusa Maria Nazarena (Julia Crotta, 1907-1990) il 24 giugno 1938, giorno della sua vestizione nel monastero benedettino camaldolese |
Il 10 febbraio, per la solennità di Santa Scolastica, sorella di San Benedetto, è consuetudine delle monache camaldolesi invitare i monaci di San Gregorio al Celio al Vespro ed a cena. Nel 1990 la data cadde di sabato e, per motivi liturgici, si decise di anticipare l'incontro fraterno tra i due monasteri. Così, mercoledì 7 febbraio, nella memoria della sepoltura di San Romualdo […] le monache, sapendo che la reclusa non avrebbe visto un altro giorno, vennero tutte alla sua cella. La trovarono sveglia: Nazarena le guardava con occhi vivi e luminosi. Volevano restare con Nazarena sino all'ultimo respiro, e intanto cantavano i Salmi. Passarono due ore. Le monache intonarono un inno […]:
Canta la sposa i doni dell'Amato,
corre nel campo, a cercare Lui.
Danza di gioia, nell'udire il nome.
Vede l'Assente nel giardino nuovo,
gode all'annunzio della sua missione:
Cristo risorto porterà ai fratelli.
Uomini stanchi, timorosi e vinti
corrono in fretta al sepolcro vuoto,
vedono, e crede chi l'aveva amato.
Eccolo, viene a salti per i monti,
eccolo, viene a balzi per i colli.
Esci, sorella, corri ad incontrarlo!
"Vedi, l'inferno è divenuto vuoto,
alzati, amica, mia bella, vieni,
corrimi dietro nel ritorno al Padre".
Godi al banchetto della nuova Pasqua,
entra con Cristo nelle nozze eterne,
vivi l'amore che ti dona il Padre!
Conclusa la dossologia con "Amen, Alleluia", Suor Nazarena emise un lieve sospiro ed in silenzio si consegnò fra le braccia dello sposo. Vide Gesù per la seconda volta, e per sempre.
[Thomas Matus, Nazarena. Una monaca reclusa nella comunità camaldolese, trad. it., Edizioni Camaldoli - Pier Giorgio Pazzini Editore, Camaldoli (Arezzo) 1998, pp. 118-120]