domenica 19 settembre 2010

La vita monastica secondo la tradizione dei Padri

[Il cammino del monaco. La vita monastica secondo la tradizione dei padri, Introduzione, scelta e traduzione dalle lingue originali a cura di Luigi d’Ayala Valva, Edizioni Qiqajon, Magnano (Biella) 2009, 992 pp.]

Luigi d’Ayala Valva pubblica, sotto forma di antologia, una sintesi imponente sulla tradizione monastica del primo millennio. Lo scopo dell’opera, «umile e ambizioso allo stesso tempo», è di far emergere dai testi presentati una logica e una dinamica interna al monachesimo antico (Introduzione, pp. 1-28). Più che una giustapposizione di documenti che danno in successione il parere di questo o di quell’autore su un dato aspetto della vita monastica, si tratta di cogliere, attraverso l’organizzazione di un materiale molto abbondante, la tradizione monastica antica nel suo insieme. Per questo, Luigi d’Ayala Valva si guarda da un approccio erudito o filologico delle fonti, ma preferisce una lettura sincronica e spirituale. Come la Scrittura la tradizione monastica è così trattata come un corpus unitario, da Antonio il Grande a Simeone il Nuovo Teologo, capace di trasmettere un messaggio coerente. I testi, posti sotto una sessantina di autorità, appartengono a generi diversi: storia, teologia, apoftegmi e discorsi edificanti, agiografia, regole monastiche, omelie, catechesi, liturgia, cantici o diritto canonico. Scritti se non dai «Padri della Chiesa», almeno dai «Padri del monachesimo», ricevono ciascuno una nuova traduzione dal greco o dal latino in italiano.
Il percorso proposto dal traduttore è quello dell’itinerario di un monaco (Il cammino del monaco), di cui ecco le tappe:
– Presentazione della vita monastica (Prologo): il monaco, le forme della vita monastica, i monaci, la Chiesa e il mondo;
– Diventare monaci (Prima parte): la vocazione e la conversione, la rinuncia al mondo e la sua conseguenza, l’iniziazione monastica, l’ascolto e l’obbedienza al padre spirituale, il celibato e la verginità, la perseveranza e la stabilità;
– La vita in monastero (Seconda parte): la comunità, il superiore, i rapporti fraterni, la liturgia, la povertà e la comunione dei beni, il lavoro, il silenzio e la parola, l’ascesi del corpo, l’ospitalità;
– La vita nascosta (Terza parte): la solitudine e la custodia della cella, l’attenzione e la vigilanza, la lotta spirituale e il discernimento dei pensieri, la compunzione e il dono delle lacrime, la lectio divina, la preghiera personale, l’acedia e la pazienza;
– Pienezza di vita (Quarta parte): l’umiltà, la purezza di cuore e la carità;
– Epilogo: la morte del monaco.
Si può valutare ciò che lo spoglio della letteratura monastica, la sua traduzione e la sua classificazione in qualcosa come novecento pagine possano rappresentare come lavoro meritorio. A ciò si aggiunge all’inizio di ognuno dei 29 capitoli delle brevi sintesi sui temi affrontati. La bibliografia, l’indice tematico e l’indice dei testi utilizzati (pp. 907-980) permettono di progredire agevolmente nell’opera. Stampato su carta-bibbia con una rilegatura telata, il volume è di uso agevole e di aspetto curato.
Dopo il florilegio di Antonio Rigo nel 2008 consacrato per un periodo posteriore ai mistici bizantini (cfr. Revue des Études Byzantines, 67, 2009, pp. 260-262), ecco dunque una nuova raccolta a metà tra antologia dotta e scala spirituale, ove il lettore troverà, qualunque siano i suoi scopi, un bagaglio completo e ordinato sul monachesimo dei primi secoli, compreso con Adalbert de Vogüé (citato a p. 11) come «allo stesso tempo un movimento spirituale del passato e una via aperta nell’oggi all’anima che cerca Dio».

[Olivier Delouis, Revue des Études Byzantines, 68 (2010), pp. 240-241]

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