mercoledì 21 luglio 2021

In Christo Jesu

È questo il motto che il nuovo Abate ha scelto. Non c’è formula più spesso ripetuta nel Nuovo Testamento. La si trova decine di volte in san Paolo, in san Giovanni e anche in san Pietro. In tutta la nostra fede cristiana, scopriremmo una formula più piena e profonda? Non sembra. Questa espressione paolina ci invita a tornare costantemente a una verità luminosa e assai riconciliante: il cristiano – a fortiori, il monaco – come il tralcio, è uno con Gesù, l’unica vera Vite; e i cristiani, uniti a Gesù ed essendo uno con Lui, di conseguenza, diventano uno tra di loro. Inoltre, lo dimentichiamo troppo facilmente, essere uniti a Cristo Gesù significa essere uniti a Colui che è la nostra Sapienza, la nostra Giustizia, la nostra Santità e la nostra Redenzione.
Detto questo, fra tutte le ricorrenze, è stato necessario fare una scelta. Ho optato per questa frase di così grande significato dalla Lettera ai Filippesi: “E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù” (Fil 4,7). La pace, ecco infatti il grande obiettivo della Regola di san Benedetto, come di tutto il Vangelo. È anche il motto benedettino: Pax. Ma non illudiamoci, solo Dio dà la vera pace, Cristo è egli stesso – dice ancora san Paolo – la nostra pace. Questa pace, poiché viene dall’alto e rimane un dono soprannaturale, si propone d’investire le nostre anime e di mantenervi il nostro cuore – il luogo in cui si esercita la nostra capacità di amare – e i nostri pensieri – il luogo della nostra intelligenza –, in Cristo Gesù. Guardare Gesù, imparare a stargli accanto, ad ascoltarlo, ad amarlo e a servirlo, ci conduce a poco a poco a vivere in Lui. Solo così troveremo l’unico fondamento della nostra esistenza terrena per renderla portatrice di tutti i frutti attesi della santità; solo così vivremo dell’unica aspirazione che vale la pena perseguire lungo tutto il cammino che ci conduce a Dio; solo così godremo dell’autentica gioia, quella che incanta il cuore qui sulla terra, quella che, una volta venuto il cielo, troverà la sua completa “esplosione”, per tutti i secoli dei secoli!

[Dom Marc Guillot O.S.B., Abate dell’Abbazia Sainte-Marie de la Garde, La lettre aux amis, n. 38, 15 luglio 2021, p. 1, trad. it. di fr. Romualdo Obl.S.B.]

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