“L’ozio è nemico dell’anima”, afferma san Benedetto nel capitolo 48 della Regola. Allora noi, che abbiamo la grazia di amare la nostra anima, vediamo come sfuggire a questo nemico della vita spirituale.
Occorre anzitutto ricordare che il tempo che ci è dato da Dio ha un prezzo e un valore immensi. È quindi troppo prezioso per essere sprecato, e al contrario in ogni tempo “bisogna dunque servirsi delle grazie che [Dio] ci concede” (Prologo della Regola). Certo, bisogna anche sapersi riposare, ricreare. Ma un sano rilassamento differisce radicalmente dalla sterile inoperosità.
È perciò cosa buona sapere che se nella vita spirituale l’ozio è frequente, può essere legato all’accidia, ovvero a un certo disgusto delle cose di Dio. Lo stesso san Benedetto opera questa analogia quando evoca la figura di quel “monaco indolente che, invece di dedicarsi allo studio, perda tempo oziando o chiacchierando” (capitolo 48).
Concretamente, san Benedetto ci propone due grandi aiuti contro l’ozio. Il primo, più pratico, consiste nel pianificare la nostra giornata, per essere certi che l’essenziale sia veramente prioritario. A tal proposito, notate che nella clausura le attività del monaco (preghiera, lavoro, lettura, pasto, sonno) non sono mai lasciati alla spontaneità di alcuno, ma sono debitamente regolate. Lezione preziosa da custodire! Il secondo consiste nel coltivare fedelmente la nostra unione con Dio. Giacché più la nostra presenza a Dio s’intensificherà, più saremo desiderosi di fare fruttificare secondo il suo cuore il tempo che ci concede.
Infine, diffidiamo di un ozio di nuovo genere: quelle ore passate su internet, senza un fine preciso, a lasciarsi trascinare di collegamento in collegamento, di articolo in articolo, di notizia in notizia… Per cosa, alla fine? Una perdita di tempo e di energie considerevoli a discapito dell’essenziale, la vita di coppia, della famiglia, della preghiera. Siete voi stessi a dircelo!
La prossima volta, P come preghiera.
[Fr. Ambroise O.S.B., “Saint-Benoît pour tous...”, La lettre aux amis, del Monastero Sainte-Marie de la Garde, n. 31, 6 marzo 2019, p. 4, trad. it. di fr. Romualdo Obl.S.B.]