Chi
di noi non si è già messo a mormorare? Contro chi o cosa? Davvero, ci sono
molte risposte possibili, quindi a ciascuno di fare il proprio esame di
coscienza! Tuttavia, forse sarete sorpresi di conoscere l’importanza che san
Benedetto accorda alla questione del mormorare. In effetti, non c’è nella
Regola altro vizio contro il quale egli mette così spesso il monaco in guardia.
Avendogli insegnato la sua esperienza che tale cattivo gusto può insinuarsi
ovunque e a proposito di tutto, così scrive: “è questo soprattutto che mi preme
di raccomandare, che si guardino dalla mormorazione” (RB XL,9).
Perché
una tale insistenza? Perché in verità ne va dell’atmosfera dell’anima e quindi
dell’unione a Dio. Un’anima che mormora non è più in pace. La mormorazione la
turba e quindi impedisce la sua unione al Signore. Ecco qual è tale gran pericolo,
per san Benedetto.
Per
evitare questo vizio così nocivo, ricorderemo che la mormorazione è in fondo il
facile rifugio delle anime deboli che mancano dell’autentico spirito
soprannaturale. Giacché, a guardare da più vicino, quali sono in effetti più
spesso le cause delle nostre mormorazioni? La nostra mancanza di pazienza, di
mortificazione, di sguardo soprannaturale nei confronti dell’autorità, di fede nella
divina provvidenza, e finalmente il nostro amor proprio ferito e il nostro
spirito troppo critico. Così semplicemente, ammettiamolo! In fondo, la
mormorazione deriva dal cattivo spirito. Altrettante cause che troveranno
quindi il loro migliore antidoto in quello che san Benedetto chiama “il buon
zelo” (RB LXII). Un’anima riempita di buon zelo, cioè di buono spirito, non si
dà più alla mormorazione. Ella ha tanta fede per comprendere che tutto ciò per
cui deve vivere entra nella provvidenza di Dio, e può dunque essere vissuta con
lui e sotto il suo sguardo, nonché per accettare il reale così come esso è.
Ella non si rivolta più nella mormorazione, ma nella fede e nella carità, accetta
il reale. Ecco un antidoto da implorare con fervore allo Spirito Santo!
La
prossima volta, O come ozio.
[Fr. Ambroise O.S.B., “Saint-Benoît pour tous...”, La lettre aux amis, del Monastero Sainte-Marie de la Garde, n. 30, novembre 2018, p. 4, trad. it. di fr. Romualdo Obl.S.B.]