A come... ausculta (ascolta) - Risoluzioni concrete per ascoltare
Tre chiavi per ascoltare meglio...
1 - Un principio d'oro. "Se infatti parlare e insegnare è compito del maestro, il dovere del discepolo è di tacere e ascoltare" (Regola 6,6). Difficile essere più chiari! Il Maestro per eccellenza è Nostro Signore (cf. Mt 23,8). A lui è dato di parlare e d'insegnare. I discepoli, siamo noi. A noi occorre ascoltare. Per riuscire a comprenderlo, una sola soluzione: tacere e fare tacere tutto ciò che impedisce quest'ascolto. In queste condizioni, s'impone una prima risoluzione: dedicargli ogni giorno un tempo nel quale potrà farsi ascoltare da noi. Questo tempo non dev'essere necessariamente lungo (10-15 minuti possono bastare), ma dev'essere consacrato esclusivamente a lui. Il che comporta di tralasciare tutto il resto, compreso il cellulare...
2 - Un esercizio adatto. "Ascoltare volentieri le sante letture" (Regola 4,55). San Benedetto accorda in effetti una grande importanza alla lettura, mezzo eccellente per lasciare che Dio ci parli. Le "sante letture" sono anzitutto la Sacra Scrittura, poi - per estensione - tutti gli scritti della grande tradizione spirituale. Quando queste letture sono fatte in spirito di preghiera, Dio ci parla e nutre la nostra anima. Quindi, seconda risoluzione: farsi consigliare da un sacerdote una buona lettura spirituale. Quest'opera faciliterà la nostra unione a Dio durante il tempo quotidiano consacrato a lui.
3 - Un consiglio salutare. Non ascoltare troppo sé stessi, perché più ci si ascolta meno si capisce Lui! Occorre in effetti "rinunciare a sé stesso per seguire Cristo" (Regola 4,10). Questa rinuncia è una condizione dell'ascolto e lo favorisce grandemente. Praticate per esempio il "nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma piuttosto ciò che giudica utile per gli altri" (Regola 72,7). Vedrete allora immediatamente se non si comprende assai meglio Nostro Signore!
La prossima volta, A come abate.
[Fr. Ambroise O.S.B., "Saint-Benoît pour tous...", La lettre aux amis, del Monastero Sainte-Marie de la Garde, n. 19, febbraio 2015, p. 3, trad. it. di fr. Romualdo Obl.S.B.]