L’11 luglio si avvicina: la solennità di san Benedetto
ci porterà senza dubbio tutte le grazie che il nostro Santo Padre Benedetto ci
vuole ottenere, se almeno sappiamo disporci a riceverle.
In una civiltà cristiana degna di questo nome, tutto,
assolutamente tutto, deve salire verso Dio; occorre sottomettere alla regalità
di Gesù Cristo le anime, le istituzioni e i costumi. L’Europa è stata fatta per
questo, affinché le nazioni, che sono delle grandi famiglie, possano camminare
verso Dio nella santità: "di servirlo senza timore in santità e
giustizia, al suo cospetto per tutti i nostri giorni" (cantico del
Benedictus).
È questo il progetto benedettino; ciò che cerchiamo
modestamente di fare sulla collina del Barroux, nella grigia uniformità dei
lavori e dei giorni, che la preghiera liturgica annoda come una collana d’oro
per l’onore di Dio.
Siate davvero persuasi che conduciamo, voi e noi,
veramente in maniera molto simile, la medesima vita della grazia, che è una
preparazione del Cielo, e che il più piccolo dei nostri doveri di stato è come
una santa liturgia!
[Dom Gérard Calvet O.S.B.
(1927-2008), [sans numéro], 2 luglio 1984, in Benedictus. Tome III. Lettres
aux oblats, Éditions Sainte-Madeleine, Le Barroux 2011, p. 15, trad. it. di
fr. Romualdo
Obl.S.B.]