
Il
fine era quello di aiutare i fedeli a entrare più profondamente nella preghiera
liturgica della Chiesa e così a camminare nella via della santità.
Questo messale permetterà ai più coraggiosi di prepararsi alla Messa della domenica
leggendo e meditando brevemente i testi. Nulla quanto una lettura previa aiuta più
grandemente a vivere meglio la Messa. Sono rimasto colpito nel vedere, in un
monastero femminile, le sorelle preparare la festa della Presentazione. Esse
vibravano evocando questa o quella antifona. Ancora meglio: santa Gertrude, nel
secolo XII, ha tratto dal messale tutta la sua sicurissima dottrina e la
sostanza della sua vita mistica, al punto che sta per essere lanciata una
petizione alla Santa Sede per domandare di attribuirle il titolo di Dottore della
Chiesa: dottore liturgico.
La
partecipazione alla Messa e alla liturgia non può essere ridotta a quella di
uno spettatore passivo. È un’azione di Cristo, che come una corrente ci deve
coinvolgere nel cuore e nello spirito. Per meglio dire: prima lo spirito e poi il
cuore, perché se lo spirito e l’intelligenza non partecipano, come vorrete che
il cuore s’infiammi? Ma lo sforzo ne vale la pena, perché là risiedono tutta la
fonte e il vertice della santità. Là risiedono, per l’anima, una luce, una
forza, un nutrimento solidissimo e sicurissimo, garantiti dall’autorità della
Chiesa e come condensati in questo piccolo libro.
Padre
Basile e io abbiamo avuto recentemente la grazia d’incontrare il Papa emerito
Benedetto XVI e Papa Francesco. Abbiamo offerto a tutti e due il nuovo messale di Le Barroux. A Benedetto XVI come uno dei frutti del motu proprio Summorum pontificum. Se n’è dimostrato
felicissimo. E a Papa Francesco, citato otto volte nel messale fra i numerosi
testi spirituali proposti a ogni Messa del ciclo temporale. Gli abbiamo offerto
questo messale come uno dei segni che la forma extraordinaria è ben viva.
Affido
alla Santa Vergine i frutti di questo messale: lei che conservava e meditava
nel suo cuore tutto quello che si diceva di suo Figlio, ci ottenga l’immensa
grazia di contemplare e di entrare nella grande preghiera contemplativa di
Cristo e della sua Sposa, la Chiesa.
[Dom Louis-Marie Geyer d'Orth O.S.B., abate del monastero
Sainte-Madeleine di Le Barroux, editoriale di Les amis du monastère, n. 149, 21
marzo 2014, pp. 1-2, trad. it di fr. Romualdo Obl.S.B.]