Beati
i poveri in spirito! Sì, beati quanti si riconoscono poveri di luce e sentono
il bisogno di essere istruiti dalla verità che viene dall’alto, e che non pretendono
di fabbricarla per mezzo di leggi false. Beati quanti cercano la legge
inscritta nella natura umana e nel cosmo. Beati, perché il regno dei cieli sarà
loro dato dalla luce che divinizza! Maledetti, al contrario, i ricchi in
spirito che si considerano degli dei, poiché chi si esalta sarà umiliato.
Beati
i dolci! Sì, beati coloro i quali agiscono rispettando la natura delle cose.
Costoro cercano l’armonia fra il cielo e la terra, fra l’anima e il corpo, fra
l’uomo e la donna. Beati quelli che, rispettando l’alterità feconda,
partecipano al mistero dell’unità. Beati perché essi possederanno la terra dei
loro corpi, della loro famiglia e della loro città. Maledetti, al contrario, i
dittatori che a mani levate forzano la natura. Chi semina la violenza
raccoglierà il caos.
Beati
quelli che piangono! Sì, beati quanti vedono il male davanti a sé e ne
rimangono emozionati fino al più profondo della loro coscienza. Sono capaci di
dire «no» con forza e di ricevere dei colpi. Beati quelli che piangono a causa
dei gas lacrimogeni, perché saranno consolati dalla soavità della missione
compiuta e da queste parole di Dio: «Entra
nella gioia del tuo Maestro!». Maledetti gli insensibili al bene e al male,
soprattutto quando riguarda i più piccoli, giacché tutti i sofismi non
basteranno a calmare il fuoco eterno della loro coscienza.
Beati
quelli che hanno fame e sete di giustizia, quanti operano per difendere i
diritti fondamentali, in particolare quelli dei più deboli: gli embrioni, i
bambini e gli anziani. Come san Benedetto, essi vogliono che questa giustizia
sia inscritta nella legge. Sì, beati, perché riceveranno una giusta ricompensa
che supera tutto ciò che è asceso al cuore dell’uomo. E maledetti quelli che
costruiscono la città sulle sabbie mobili delle passioni disordinate.
Riceveranno il castigo delle proprie azioni e di tutte le loro conseguenze.
Beati
i misericordiosi, quelli che amano il proprio fratello e detestano i vizi. Essi
prendono su di sé il peccato del mondo, a imitazione di Gesù Cristo. Beati
quelli che vegliano, che cantano la speranza nelle tenebre, perché sarà loro
fatta misericordia, a loro e a tutto il mondo. Maledetti quelli che spronano la
legge del più forte, poiché verrà uno molto più forte di loro.
Beati
i cuori puri. Sì, beati quelli che hanno buon senso, che possiedono ciò che il
Papa Giovanni Paolo II chiamava la grammatica universale della morale. Essi lasciano
trasparire nella loro vita e nei loro atti la luce della legge superiore. Beati
perché vedranno Dio, Luce eterna e beatificante. Maledetti i cuori ottusi e
opachi, perché saranno sprofondati nelle tenebre esteriori.
Beati
i pacifici! Sì, beati quelli che danno al mondo la pace costruita sulla base
della filiazione e non su un preteso diritto alla figliolanza. Beati, perché
saranno chiamati figli di Dio ed entreranno nella grande fratellanza dei santi.
Maledetti quelli che profanano questo legame, perché finiranno nella solitudine
eterna.
Beati,
infine, quelli che soffrono la persecuzione, i colpiti, gli insultati, i
disprezzati, gli ignorati. Beati, perché il regno dei cieli appartiene loro.
Non perdono nulla di ciò che è grande, e giudicheranno il mondo alla destra del
Signore. Maledetti i persecutori, perché saranno perseguitati dai demoni.
[Dom Louis-Marie Geyer d’Orth O.S.B., abate del monastero Sainte-Madeleine di Le Barroux, editoriale di Les amis du monastère, n. 146, 30 maggio 2013, pp. 1-2, trad. it di fr. Romualdo Obl.S.B.]