mercoledì 7 dicembre 2022
L come lavoro - San Benedetto per tutti / 17
domenica 27 novembre 2022
Ordo Divini Officii 2023
Il Tempo d’Avvento
Per noi cristiani è sempre una gioia intima, quando iniziamo un nuovo anno liturgico. La nostra madre Chiesa ci tende caritatevolmente la mano e ci vuole guidare durante un anno santo, farci vivere un anno di vita divina. Nuovamente il Cristo mistico vuole crescere nelle sue membra, fare circolare nel suo corpo, che è la Chiesa, la corrente di vita divina. Questo è il fine di tutta la liturgia.
L’anno liturgico non ci vuole parlare del passato, ma del presente. Esso non intende offrirci della storia, ma della realtà. Non ci vuole raccontare fatti trascorsi, quanto invece donarci la vita divina e svilupparla in noi.
Durante l’Avvento, sospiriamo con l’ardore dei giusti dell’Antico Testamento dopo la venuta del Salvatore; a Natale, gioiremo della sua nascita e per essa dell’acquisita redenzione; dopo l’Epifania, cercheremo di estendere il regno di Dio in noi e attorno a noi.
[Dom Pius Parsch C.R.S.A. (1884-1954), cit. da Le Guide dans l’anné liturgique, in Missel quotidien complet pour la forme extraordinaire du rite romain, Éditions Sainte-Madeleine, Le Barroux 2013, p. 3, trad. it. di fr. Romualdo Obl.S.B.]
Ordo Divini Officii 2023
lunedì 10 ottobre 2022
Omelia in occasione del 40° anniversario di Notre-Dame de Chrétienté
Omelia in occasione del 40° anniversario di Notre-Dame de Chrétienté
domenica 9 ottobre 2022
La Tradizione è la giovinezza della Chiesa
Video commemorativo per il 40mo anniversario del Pellegrinaggio Parigi-Chartres.
La Tradizione è la giovinezza della Chiesa
domenica 31 luglio 2022
L’epopea monastica
“Amico lettore, apri questo manuale scritto per iniziarti alla storia monastica e farti seguire la curva della sua evoluzione storica. Alcuni brani e capitoli ti piaceranno; altri ti interesseranno di meno; forse addirittura vi troverai delle inesattezze e delle omissioni. Non temere di avvertire l’autore. Alla nostra epoca, le opere invecchiano rapidamente, ma precisamente rimangono vive se si può stabilire un dialogo fra l’autore e i suoi lettori”.
Sessantacinque anni dopo la pubblicazione del Précis d’histoire monastique, è a questo dialogo fruttuoso che ci siamo voluti dedicare. S’imponeva un aggiornamento complessivo del suo lavoro. Alcuni brani avevano semplicemente bisogno di essere ringiovaniti; altri (soprattutto nella storia antica) necessitavano di essere scritti nuovamente; la bibliografia necessitava di essere completata. I libri che si trovano citati non sono sempre stati utilizzati nella redazione del testo rivisto.
Sono stati adottati due metodi: sia le correzioni e i complementi sono entrati nel testo; sia il testo di Cousin è stato rispettato e vi si è aggiunto un paragrafo di correzione con altro stile tipografico.
Ciò non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di numerosi eruditi e specialisti che hanno accettato di mettere mano a quest’opera.
Ringraziamo in particolare Padre Vincent Desprez, Padre Etienne Baudry, Daniel-Odon Hurel, Eric Delaissé, Frédéric Curzawa.
La storia delle monache necessitava di essere trattata separatamente: essa è l’oggetto di una seconda parte, tratta dal tomo VII della Histoire de l’ordre de saint Benoît (1956) di Dom Philibert Schmitz O.S.B. Il testo è stato rispettato, ma è stato arricchito di appendici, da una nuova bibliografia e da commentari di Daniel-Odon Hurel.
L’epopea monastica
lunedì 18 luglio 2022
S come sonno - San Benedetto per tutti / 16
Anzitutto, la quantità di sonno è una questione direttamente correlata alla virtù della prudenza (RB VIII), aspetto che è bene ripetere in un momento in cui l’esaurimento è una realtà tristemente di moda. Inoltre, a san Benedetto non piacciono i monaci “sonnolenti” (RB IV). Egli inizia dando ai suoi monaci un tempo di sonno sufficiente. Sano realismo! Non si può vivere bene ciò che si deve vivere se si è continuamente stanchi e, con rare eccezioni, la mancanza abituale di sonno non ha mai portato al fervore, ma allo squilibrio o addirittura al collasso.
Poi, San Benedetto stabilisce un principio semplice e non negoziabile: c’è un’ora per andare a letto e un’ora per alzarsi! La questione del tempo di sonno è quindi in parte una questione di disciplina personale, e non principalmente inerente allo stato di vita. Il monaco ha, siatene certi, come tutti voi, la tentazione di fare mille cose più o meno interessanti o urgenti nel momento in cui sarebbe ragionevole andare a letto! Si noti anche che, in san Benedetto, la sveglia è energica. Rimanere a letto? Non se ne parla! Se il monaco riposa, è per essere pronto al suo dovere di stato non appena si sveglia.
Infine, c’è un tempo in cui una certa penitenza nel sonno può essere del tutto propizia, ed è quello della Quaresima (RB XLIX). Il tempo così risparmiato sarà messo a beneficio, non di Internet, ma della vita di unione con Dio: lettura spirituale, preghiera...
Concludendo, siamo quasi imbarazzati di avere ricordato queste evidenze. Ma rimane una domanda: a casa, cari amici, come vengono vissute queste prove?
La prossima volta, L come lavoro.
[Fr. Ambroise O.S.B., “Saint-Benoît pour tous...”, La lettre aux amis, dell’Abbazia Sainte-Marie de la Garde, n. 41, 6 luglio 2022, p. 4, trad. it. di fr. Romualdo Obl.S.B.]
S come sonno - San Benedetto per tutti / 16