In
questa fine dell’anno liturgico i nostri sguardi si orientano già verso l’Avvento,
un tempo specialmente gustato in monastero. L’Avvento ci prepara al ritorno di
Cristo in gloria nell’ultimo giorno. Ci prepara inoltre a rivivere il mistero
della nascita nel tempo del Verbo eterno. Ma Gesù è nato duemila anni fa. Davvero
egli rinascerà il 25 dicembre?
I
misteri di Gesù Cristo, spiega il cardinale Pierre de Bérulle (1575-1629), “sono
passati quanto all’esecuzione, ma sono presenti quanto alla loro virtù, e la
loro virtù non passa mai, né l’amore passerà mai con ciò che sono stati
compiuti. […] Questo c’impone di trattare le cose e i misteri di Gesù non come
cose passate ed estinte, ma come cose vive e presenti – addirittura eterne – da
cui abbiamo anche da raccogliere un frutto presente ed eterno” [Opuscules de
pieté, LIV: De la perpétuité des mystères de Jésus-Christ, Editions Montaigne,
1944, pp. 201-202].
La
vita liturgica, la vita sacramentale, la preghiera cordiale – in particolare il
rosario, che offre alla nostra meditazione quotidiana i misteri di Gesù – sono
i mezzi inestimabili che la Chiesa offre alle anime per permettere loro di “raccogliere
un frutto presente ed eterno” dalle azioni passate di Nostro Signore. Mettiamo
sufficientemente a profitto questi mezzi?
Il
30 ottobre segna il quarantesimo anniversario della nostra comunità. Quarant’anni
sono al contempo pochi e molti. È un tempo breve in rapporto alla durata auspicabile
di un monastero, nonché lungo in rapporto alla durata di una vita monastica.
Così, il Cielo si fa più vicino, e questa prospettiva illumina con la luce dell’eternità
i giorni presenti. Vediamo meglio che tutto ci viene da Gesù, che andiamo verso
quell’unica realtà eterna e che per noi Gesù è tutto. Siamo quindi ben d’accordo
con san Paolo: per noi, “il vivere è Cristo” (Fil 1,21).
Con
una viva gratitudine per il vostro sostegno nel corso di questi quarant’anni,
noi ci auguriamo, cari amici, che nella vostra vita tutto sia per Gesù. E vi
ringraziamo di chiedere per noi la medesima grazia. Sì, faremo del nostro
meglio, se lo facciamo per Gesù. E faremo tutto meno faticosamente, perché ogni
cosa sembra più facile quando è per Gesù.
Santo
Avvento e buon Natale! Che possiamo conoscere la gioia di una nuova nascita del
Figlio di Dio nella nostra anima!
[Madre
Placide Devillers O.S.B., Abbadessa di Notre-Dame de l’Annonciation, Le
Barroux, La Font de Pertus. Lettre des moniales, n. 113, 24 ottobre 2019, pp.
1-2, trad. it di fr. Romualdo Obl.S.B.]