mercoledì 28 luglio 2010

Nazarena


[Abbiamo letto con un senso di vertigine umana e spirituale la storia di una “Madre del deserto” del secolo XX, ovvero della monaca reclusa Maria Nazarena (Julia Crotta, 1907-1990), che dal 1945 al 1990 visse in reclusione presso la sua cella del monastero camaldolese di Roma. La prima biografia che abbiamo accostato è narrata da P. Louis-Albert Lassus O.P. nel libro Nazarena, Une recluse au coeur de Rome. 1907-1990, Editions Sainte-Madeleine, Le Barroux 1996. Il lettore italiano può tuttavia accedere alla fonte biografica e documentale più completa su questa straordinaria figura di santità, edita una prima volta nel 1993 e in seconda edizione nel 2007: Emanuela Ghini (a cura di), Oltre ogni limite. Nazarena monaca reclusa. 1945-1990, Edizioni OCD, Roma 2007. La curatrice dell’opera, monaca carmelitana scalza del Carmelo di Savona, riproduce in questo libro la toccante autobiografia di Nazarena (scritta nel 1989, un anno prima della morte, quando Nazarena aveva 82 anni), il Regolamento della sua reclusione, un’ampia scelta di lettere della reclusa e varie appendici, che rendono il volume particolarmente completo ed esaustivo. Ne caldeggiamo vivamente la lettura, e trascriviamo di seguito la Prefazione all’edizione del 2007]




A diciassette anni dalla morte di Nazarena questa raccolta di alcune sue lettere, uscita a tre anni dalla sua scomparsa per il desiderio e l’amore di padre Anselmo Giabbani, guida spirituale per quasi mezzo secolo della monaca camaldolese reclusa, vede, per una richiesta mai venuta meno, una seconda edizione.
Per rendere più agevole la lettura e non distrarre l’attenzione dalla parola di Nazarena, che non abbisogna di alcun supporto, sono state eliminate le note alle sue lettere che mettevano in luce la consonanza spirituale dell’eremita coi Padri del deserto e con Teresa di Lisieux.
Dalla morte di Nazarena a oggi la conoscenza della sua straordinaria vicenda spirituale si è diffusa ad ampio raggio non solo in Italia. In attesa dell’edizione critica di tutte le sue lettere, è significativa questa convergenza di attenzione affascinata e commossa nei confronti di una monaca che sembra emergere dal deserto di Scete, ma è invece una nostra contemporanea, una donna colta, uscita da una delle più antiche e prestigiose università degli Stati Uniti, dalla grande sensibilità artistica e musicale, dinamica, sportiva, nostra in ogni senso.
Incendiata dalla luce dello Spirito, lungo un percorso umanamente sconcertante, questa donna ha testimoniato in modo straordinario la forza dell’Amore che, amando per primo, può trasformare una creatura umana in un dono di sé oltre ogni limite.
Seguendo una singolarissima vocazione vissuta tutta nell’ambito della Chiesa e, in essa, dell’Ordine monastico che l’ha accolta riconoscendo e rispettando la sua tensione all’eremitismo più assoluto, Nazarena, severissima con se stessa, misericordiosa con tutti, è espressione di sapienza, di equilibrio, di una pace che supera ogni intendimento.
Nel nostro mondo frantumato, ma oscuramente teso all’unità, schiavo del rumore ma desideroso di silenzio, stordito dal vaniloquio ma avido di verità, asservito al potere ma anelante alla libertà, disperso per mille strade ma in cerca di una mèta, questa nostra contemporanea, così simile a noi e così diversa, non addita il suo cammino impervio e inimitabile, non si propone ad alcuno come modello.
Detersa dal rogo purificatore nel quale è stata irresistibilmente attratta, abitatrice del silenzio, spazio di ascolto della Parola che sazia e salva, fisso lo sguardo a Colui che rende raggianti (Sal 34, 6), dice con dolce vigore parole umanissime e consolanti, concrete della vita dello Spirito, sapienti della sapienza di Cristo, adatte a ogni condizione umana.
Parole d’amore, che emergono da un deserto arido al di là di ogni immaginazione, fiorito dalla sua vita crocifissa e risorta a «glorificare il Padre per tutta l’umanità». Ma anche a guarire i cuori feriti, aprendoli all’unico Consolatore.
È l’esperienza di quanti hanno incontrato finora questa nostra sorella così lontana e così vicina e l’augurio per quanti l’incontreranno ancora.
«L’equilibrio e la serenità di Nazarena, che ha vissuto oggi un’esperienza come quella dei padri del deserto, è miracolo evidente di una presenza di Dio nella notte del mondo» (D. Barsotti).

Emanuela Ghini

Carmelo S. Teresa
Savona, 6 agosto 2007
Trasfigurazione del Signore