Facendo seguito all’erezione in abbazia del monastero Sainte-Marie de la Garde – fondazione risalente al 2002 dell’Abbazia Sainte-Madeleine di Le Barroux –, di cui avevamo dato notizia lo scorso mese di febbraio, il 24 giugno 2021, presso la chiesa dell’antico priorato cluniacense Notre-Dame di Moirax, si è svolta la benedizione abbaziale di Dom Marc Guillot O.S.B., Padre Abate dell’Abbazia Sainte-Marie de la Garde. Alla presenza di numerosi vescovi, abati, abbadesse, comunità religiose, sacerdoti e fedeli – venuti a testimoniare con la loro presenza e preghiera l’amicizia per il nuovo Padre Abate –, e con una nutrita rappresentanza dell’abbazia del Barroux, guidata dal Padre Abate Dom Louis-Marie Geyer d’Orth O.S.B., la benedizione abbaziale si è svolta mediante l’imposizione delle mani di S.E. Mons. Laurent Camiade, vescovo di Cahors, alla presenza di S.E. Hubert Herbreteau, vescovo di Agen, nella cui diocesi si trova l’Abbazia Sainte-Marie de la Garde. Con le parole di Padre Hubert O.S.B., monaco cellerario dell’Abbazia Sainte-Marie de la Garde, “oltre alla gioia che un tale avvenimento rappresenta nella vita di una comunità, i monaci hanno conosciuto anche quella di fare rivivere per oltre tre ore la preghiera liturgica e monastica nella chiesa di questo priorato cluniacense, antico di quasi mille anni. Una nuova pagina si apre nella storia dell’Abbazia Sainte-Marie de la Garde. Ora spetta al Padre Abate di fare fruttificare la grazia ricevuta”.
mercoledì 30 giugno 2021
martedì 8 giugno 2021
Novena a san Giuseppe per la salvaguardia del motu proprio Summorum Pontificum
In comunione di preghiera con l’associazione Notre-Dame de Chrétienté, che organizza ogni anno il Pellegrinaggio di Pentecoste da Parigi a Chartres, proponiamo di unirsi alla Novena a san Giuseppe per la salvaguardia del motu proprio Summorum Pontificum, a partire dal 10 giugno 2021.
L’intenzione è ben esplicitata dal titolo, e ci auguriamo che molti si vogliano unire a questa mobilitazione spirituale. La preghiera non fa tutto, è vero. Ma nulla si ottiene senza la preghiera.
Come anticipato dalle notizie sui media, fra le attualità riguardanti il mondo ecclesiale, sembra porsi un progetto di restrizione riguardante il posto della forma extraordinaria del Rito romano nella vita della Chiesa. E attorno a questo nodo centrale, è il rapporto con il magistero, la pastorale – un insieme ampio e coerente – che taluni auspicherebbero mettere in discussione.
Tradidi quod et accepi. Vi ho trasmesso quello che ho ricevuto. Ecco la definizione di “pastorale tradizionale”, nel caso ci si volesse arrischiare a esplicare il concetto. Essenzialmente, è ciò che vogliamo essere: dei fedeli ricettori della fede cattolica, e quindi dei fedeli trasmettitori.
Quanto invitiamo a chiedere in spirito di preghiera, nella piena e visibile comunione ecclesiale, è di potere continuare a fare l’esperienza piena e serena della Tradizione vivente. Non si tratta solo di un vessillo, bensì di una colonna. Una fonte. La liturgia tradizionale è uno dei canali di questa fonte. Ne abbiamo bisogno, ne abbiamo sete. È vitale.
Riteniamo che il motu proprio Summorum Pontificum abbia creato nella Chiesa le condizioni favorevoli a tale scopo.
“Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti” (Fil 4,6). Facciamo dunque conoscere mediante la preghiera questo bisogno al Padre del cielo, tramite colui che ne è la migliore immagine sulla terra: san Giuseppe. “Per questa sublime dignità, che Dio conferì a questo fedelissimo suo Servo, la Chiesa ebbe sempre in sommo onore e lodi il Beatissimo Giuseppe, dopo la Vergine Madre di Dio, sua sposa, e il suo intervento implorò nei momenti difficili” (beato Pio IX, decreto Quemadmodum Deus).
Come detto in apertura, la novena avrà inizio giovedì 10 giugno 2021, data in cui sarà celebrata una Messa in rendimento di grazie presso la parrocchia Sainte-Odil, a Parigi. Proponiamo di recitare ogni giorno della novena la preghiera A te, o beato Giuseppe e la preghiera Salve, custode del Redentore, che conclude la Lettera Apostolica Patris corde di Papa Francesco, la cui lettura invitiamo a meditare durante la novena.